La diffusione del vapore nell’ involucro edilizio

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Le attività svolte all’interno di spazi confinati generano vapore d’acqua . E’ il caso dei Bagni e delle Cucine,in cui l’acqua calda utilizzata per lavarsi o cucinare vaporizza. Ma non solo : la permanenza delle persone all’interno di uno spazio confinato genera vapore come prodotto di scarto della respirazione.e della traspirazione Attraverso l’inspirazione utilizziamo l’ossigeno contenuto all’interno dell’aria per come comburente per “bruciare “le sostanze necessarie al nostro sostentamento e produciamo principalmente CO2 +H2O ovvero particelle d’acqua sotto forma di vapore (circa 60-80 g/h in condizioni di riposo).

Il vapore ,analogamente a quanto avviene con il calore(secondo le analogie spresse dalla Legge di Fick), nella stagione invernale ,tende a migrare dagli interni più caldi verso l’esterno più freddo.Nel passaggio dall’interno all’esterno possono generarsi fenomeni di condensa nelle strutture disperdenti (murature perimetrali,solai di copertura, solai su vespai o su pilotis , infissi, ecc).Tali condense possono essere di due tipi Superficiali o Interstiziali.

La condensa può dare origine allo sviluppo di muffe e quindi all’instaurarsi di situazioni insalubri oppure danneggiare alcuni strati dei pacchetti disperdenti sensibili all’umidità.Pertanto è importante

in sede di progetto dell’involucro o della sostituzione studiare sistemi che evitino la formazione di condense.

La verifiche vengono svolte analiticamente cercando di controllare che la la pressione del vapore in un determinato strato dell’involucro sia inferiore al suo valore di saturazione; i risultati vengono visualizzati graficamente nel Diagramma di Glaser.

Bene ,senza scendere nel dettaglio di come si costruisce tale Diagramma , essendo compito del Termotecnico procedere di volta in volta anche alle verifiche termoigrometriche oltre che alla progettazione degli impianti (v. richiesta peraltro anche nella Relazione Tecnica della L10/91) vorrei comunque dare alcune indicazioni di base che possono aiutare nella progettazione.Vediamo un esempio pratico:

Analizziamo una parete dell’involucro edilizio di tamponamento costituita da :

Intonaco calce e sabbia (spessore 1,5 cm)

Forato con tre fori ( spessore 12 cm)

Intercapedine d’aria (spessore 2 cm)

Foratella spessore (8cm)

Intonaco calce e sabbia(1,5 cm)

Bene come vediamo dal Diagramma (sopra a destra) costruito con i parametri termici relativi alla città di Firenze in Gennaio costatiamo dall ‘ incrociarsi dei grafici della Pressione di vapore con la Pressione di Saturazione del vapore stesso la reale possibilità di formazione condensa.
Per evitarla esistono principalmente due strade da percorrere:Barriera al vapore sul “lato caldo”
oppure isolante sul “lato freddo ” come vediamo dalle immagini sottostanti:

Il primo metodo considera di intercettare il vapore nel lato interno con una barriera al vapore di alcuni mm prima ancora che possa condensare per effetto del decadimento della temperatura.Il secondo metodo invece considera di mantere la temperatura relatimente alta (7°C) fino all’esterno dell’isolante (Polistirene estruso di 5cm ) rimanendo quindi allo stato gassoso.Entrambi scongiurano la formazione di condensa ma il secondo proposto è da preferire al primo per una ragione:il vapore tende a migrare comunque dall’interno dall’esterno se gli blocchiamo la strada su tutte le superfici che costituiscono l’involucro con delle barriere il vapore rimarrà intrappolato all’interno e una volta spento il riscaldamento nell’inteno comunque si creerà condensa.

Per chi poi volesse verificare quanto esposto , puo’ scaricare i fogli di calcolo utilizzati per costruire in grafici sia in formato MS office o Open Office :

Glaser .xls  oppure  Glaser.ods

I fogli di calcolo sono personalizzabili per verificare strutture disperdenti fino a sei strati.

Per chi invece vuole approfondire la tematica dal punto di vista normativo vi invito alla lettura della UNI EN ISO 13788:2003.